Il glaucoma è la seconda causa di disabilità visiva

Il glaucoma colpisce circa 1 milione e 200mila persone in Italia e rappresenta la seconda causa di disabilità visiva e di cecità nel Paese.

Secondo recenti stime, inoltre, un paziente su due non sa di averlo e uno su cinque corre il rischio di perdere la vista.

In occasione della Settimana mondiale del glaucoma che quest’anno si celebra dal 6 al 12 marzo, l’attenzione di medici e pazienti è tutta rivolta a capire come contrastare la neurodegenerazione che mette a rischio cervello e occhi. “Mentre un tempo veniva considerata una patologia soltanto di pertinenza oculare in cui l’unico responsabile era l’aumento della pressione dell’occhio, oggi il glaucoma viene inserito all’interno della famiglia delle patologie neurodegenerative insieme a Parkinson, Alzheimer e Sclerosi laterale amiotrofica”, dichiara Matteo Sacchi, responsabile del Centro glaucoma dell’Ospedale San Giuseppe dell’Università degli Studi di Milano. Ma cos’ha in comune il glaucoma con queste malattie? “Il fatto che riguarda il tessuto nervoso. Infatti, nei pazienti con glaucoma non è soltanto l’occhio a venire alterato, ma anche l’encefalo, cioè la struttura del sistema nervoso centrale”, prosegue Sacchi.
Diversi studi clinici hanno dimostrato che circa nel 30% dei pazienti il glaucoma continua a progredire nonostante la riduzione della pressione oculare. Ecco perché attualmente l’approccio terapeutico è anche di tipo neuroprotettivo. A differenza di quanto avviene per la maggior parte delle patologie neurodegenerative per le quali ancora non esistono terapie risolutive, per il trattamento del glaucoma oggi l’oculista ha l’opportunità di agire su più fronti abbinando alla terapia ipotonizzante, che resta lo standard di cura. “Con la terapia neuroprotettiva – spiega Sacchi – cerchiamo di agire su due fronti. Prima di tutto quello strutturale della cellula retinica attraverso la somministrazione di citicolina”.

(ansa)