L’uomo che parlava alle piante

C’è un personaggio, quasi completamente dimenticato, a cui dobbiamo ogni giorno gratitudine per i doni che ci ha lasciato.
Si tratta di Luther Burbank, il primo vero grande botanico che ha creato moltissimi dei frutti e dei fiori con cui veniamo a contatto tutti i giorni.
Ma per capire veramente la profondità, il pensiero e la forza di Luther Burgank vale la pena di rammentare cosa disse in proposito il mitico Yogananda:

«Il segreto per migliorare la coltivazione delle piante, oltre alle conoscenze scientifiche, è l’amore». Luther Burbank espresse tale saggezza mentre gli camminavo accanto nel suo giardino di Santa Rosa. Sostammo presso un’aiuola di cactus commestibili.

«Mentre conducevo esperimenti per produrre cactus privi di spine» continuò «spesso parlavo alle piante per creare una vibrazione d’amore”. “Non avete nulla da temere” dicevo loro.

“Non avete bisogno delle vostre spine difensive. Vi proteggerò io”. Gradualmente, dall’utile pianta del deserto ebbe origine una varietà priva di spine».

….Il grande orticoltore mi disse che il suo primo successo degno di nota fu la grande patata, ora conosciuta con il suo nome. Con l’infaticabilità del genio, egli proseguì la sua opera per offrire al mondo centinaia di ibridi che migliorano le specie presenti in natura: le nuove varietà Burbank di pomodori, granturco, zucca, ciliege, prugne, pesche, bacche, papaveri, gigli e rose.

Misi a fuoco la mia macchina fotografica quando Luther mi condusse al famoso albero di noce col quale aveva dimostrato che l’evoluzione naturale poteva essere accelerata in misura esponenziale.

«In soli sedici anni» disse «questo noce ha raggiunto una capacità di produzione che alla natura, senza aiuto, avrebbe richiesto il doppio del tempo».

La figlioletta adottiva di Burbank arrivò scorazzando con il suo cane nel giardino. «Questa è la mia pianta umana». Luther la salutò affettuosamente agitando la mano.

«Ormai vedo l’umanità come un’unica grande pianta che, per giungere alle sue massime realizzazioni, necessita soltanto di amore, delle naturali benedizioni della vita all’aria aperta e di incroci e selezioni intelligenti.

Nell’arco della mia esistenza ho osservato un progresso così mirabile nell’evoluzione delle piante da indurmi a prevedere ottimisticamente che il mondo sarà sano e felice, non appena ai suoi figli verranno insegnati i principi di una vita semplice e razionale. Dobbiamo ritornare alla natura e al Dio della natura».

(Da: Autobiografia di uno Yogi – Paramahansa Yogananda)