SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

Fino a ieri, in base a quanto recita l’articolo 1 della Costituzione, l’Italia era una “Repubblica fondata sul lavoro” ma da oggi, con un colpo di mano che non ha precedenti nella storia, tutto questo non esiste più. Gli intellettuali da salotto continuano a raccontare, a reti unificate e spesso senza contraddittorio alcuno, che siamo in emergenza, il che può essere anche vero ma tutto dipende dall’angolazione da cui si guardano le situazioni.

Durante il picco pandemico del 2020 e durante la recrudescenza del 2021 moltissimi lavoratori si sono visti costretti ad operare in condizioni di assoluto rischio e senza nemmeno avere a disposizione gli strumenti di protezione necessari alla salvaguardia della propria e dell’altrui salute. Pensiamo al personale sanitario, agli addetti alle pulizie, agli autotrasportatori, alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, ai militari e ad una pletora di lavoratori in tutti i settori, eppure nessuno, a quei tempi, dispensava patenti di legittimità, paventava sospensioni o invocava provvedimenti esemplari. Cosa è successo allora?

Semplicemente che qualcuno, con scelte politiche scellerate, ha deciso di avvelenare gli animi, di mettere padri contro figli o fratelli contro sorelle in nome di una scienza rivelatasi, in molte occasioni, quanto meno poco credibile se non totalmente incompetente.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e non lasciano presagire nulla di buono per il futuro.

Ai sanitari ed agli insegnanti già sospesi senza stipendio per il solo motivo di aver scelto di non partecipare ad una campagna vaccinale che, in realtà, si palesa essere più una sperimentazione su scala globale che una effettiva risoluzione del problema, oggi, 15 febbraio 2022, dopo due anni in cui, tranne l’opera di beatificazione di un farmaco, non si è fatto praticamente nulla per mettere in sicurezza i cittadini, si celebra il funerale del diritto al lavoro per tutti quei cittadini che, avendo più di 50 anni, non hanno ceduto il loro corpo allo Stato.

Incredibile è che, sia dal mondo politico che da quello sindacale, per non parlare dei professionisti dell’informazione o della magistratura, tranne rare e preziose eccezioni, non si gridi all’unisono alla vergogna per un provvedimento enormemente discriminatorio e antidemocratico.

Veramente, nell’Italia di oggi, è possibile privare intere famiglie dei mezzi di sussistenza necessari, frutto di anni di lavoro e di sacrifici?

Veramente è possibile vietare ai ragazzi di prendere un bus per andare a scuola o la possibilità di socializzare facendo sport?

Veramente è possibile vessare un intero popolo per delle scelte personali del tutto legittime?

A chi giova tutto questo?

Possibile che nessuno veda che l’emergenza sanitaria si è trasformata, anche con il silenzio assenso di troppi, in emergenza democratica?

Ma che razza di Paese siamo diventati?

Ai fanatici del lasciapassare che con orgoglio sono pronti a farsi scansionare anche per andare in bagno, vorrei, umilmente, suggerire di riflettere attentamente su quanto sta accadendo, di pensare bene se valga la pena di continuare a rendersi complici di tutto questo e di dare uno sguardo attento all’opera Imitatio Christi al fine di ricercare il senso profondo di quanto vi è scritto… sic transit gloria mundi !